BUGATTI ROYALE TIPO 41
Bugatti Royale Tipo 41 - 1927-1933

Bugatti Royale Tipo 41
La Royale con carrozzeria Kellner del 1932 fu progettata
per un proprietario-pilota ma rimase invenduta per anni.

Ettore Bugatti progettò l' imponente Tipo 41 come un'auto da re, non soltanto nel senso figurato del termine. Questo spiega perché fu presto soprannominata Royale o Bugatti D' Oro (Golden Bugatti).
La Tipo 41 non ebbe, però, né dalle Case regnanti, né da un capo di Stato grande riconoscimento, e il risultato fu che in 6 anni ne furono costruite soltanto 6, tre delle quali rimasero alla stessa famiglia Bugatti. Tutto ciò che riguardava la Royale era enorme: il passo da 4318 mm, il suo peso di oltre 2500 Kg e il gigantesco motore a 8 cilindri sviluppato da un 16 cilindri per aeroplani prodotto a metà degli anni 20. L' unità prototipo della Royale era di 14726 cm3. Il cambio a 3 velocità era in blocco al retrotreno; la seconda era diretta, e la terza era demoltiplicata con un overdrive. Nuova , una Royale costava  circa 3 volte una Roll Royce Phantom II, prezzo che la rese di gran lunga l'auto più cara del mondo. Per la felicità dei posteri, tutte e sei le auto sono sopravvissute, alcune con una carrozzeria cambiata più di una volta, e per acquistarle occorrono somme favolose.
Bugatti Royale Tipo 41
L' enorme Royale aveva un motore a 8
cilindri in linea di 12,8 litri che sviluppava 275 CV.
La Royale con Carrozzeria Coupé Napoléon,
Un gioiello della famosa collezione Schlumpf,
la Royale con carrozzeria Coupé Napoléon,
costruita in fabbrica.

La Royale con Telaio 41141
La Royale con telaio 41141 rimase invenduta
e, nel 1950, fu acquistata, direttamente dalla famiglia
Bugatti, da Briggs Cunningham per la sua collezione.
La Royale con Telaio 41141

L' elegante roadster disegnanto da Jean Bugatti per la Royale di Armand Esders L' elegante roadster disegnanto da Jean Bugatti per la Royale di Armand Esders che non guidava mai di notte.
Il Coupé
Il coupé drop-head venduto al dottor Fuchs
rimase abbandonato per anni prima di essere
recuperato da Charles A. Chayne, un ingegnere
della General Motors.
Tutte le Royale prodotte si ritrovarono nel 1990 in uno storico
Tutte le Royale prodotte si ritrovarono nel 1990 in uno storico
meeting al Museo Nazionale dell' Automobile di Mulhouse.
Da sinistra: la Royale telaio 41111 (carrozzeria Binder), la 41121 (Weinberger), la 41131 (Park Ward), la 41141 (Kellner) e la 41150 (berline de voyage di Bugatti). Sulla destra, di fronte, la 41100 (il Coupé Napoléon).

La Statuetta che adornava il Radiatore della Royale La statuetta che adornava il radiatore della Royale fu diseganta dal fratello di Ettore Bugatti, Rembrant, appassionato studioso di animali e valido scultore; le sue opere sono attualmente molto ricercate dai collezionisti di oggetti d'arte.
Il Coupé Kellner
Il coupé Kellner (telaio 41141) venne venduto
all' asta nel 1987 per 13 miliardi.
Il regale rivestimento interno del coupé Napoléon (telaio 41100)
Il regale rivestimento interno del coupé Napoléon (telaio 41100)

Strumentazione La strumentazione era raccolta in un pannello molto semplice.

Sedile Posteriore L' ingegnoso sedile posteriore ricavato sulla roadster di Armand Esders.


Dati Tecnici

Motore: otto cilindri in linea, monoalbero a camme in testa
Alesaggio e corsa: 125 mm x 130 mm
Cilindrata: 12.763 cm3
Potenza massima: 278 CV
Tramissione: meccanica a 3 velocità, trazione posteriore
Telaio: pianale in acciaio, longheroni laterali a sezione quadrangolare
Sospensioni: avantreno ad assale rigido con molle a balestra semiellittiche, ponte posteriore con doppie molle a balestra a quarto d'ellisse rovesciate
Freni: a tamburo anteriori e posteriori
Carrozzeria: sei versioni individuali, alcune successivamente ricarrozzate
Velocità massima: 160 km/h
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