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IL RULLINO Il rullino non è altro che una pellicola fotografica, avvolta in un apposito caricatore a roll, cioè materiale sensibile costituito da una emulsione stesa su un supporto flessibile di celluloide o di plastica, oggi di triacetato di cellulosa o poliestere. |
Pellicola in rullo:
La pellicola usata dagli amatori o dai
professionisti è accoppiata da una striscia di carta, più lunga della pellicola stessa
da entrambi i lati, per far sì che essa non prenda luce, sia prima che dopo l'esposizione
del rullo.
E' costituita da una striscia di supporto su cui è stesa l'emulsione sensibile da un
lato, dall'altro si trova uno strato di gelatina, il quale non permette che essa si
accartocci. La pellicola con carta è avvolta su di un rocchetto di metallo o di plastica.
Il caricamento di questa pellicola avviene rigorosamente al buio o con luce non
impressionante.
Oggi sono più comunemente usate le pellicole 35mm, dette anche pellicole perforate a trascinamento*
La prima pellicola in rullo venne
realizzata nel 1875 da L. Warnerke che stese una emulsione di
gelatina su di un supporto cartaceo, la quale era sensibile alla luce, e ciò permise che
dopo l'esposizione il negativo veniva separato per permettere il trattamento di stampa; ma
fu solo nel 1889 che la Eastman Company (la quale solo in
seguito divenne poi la famosa Kodak), realizzò il primo rullo con supporto di
celluloide con protezione che permetteva il caricamento di pellicola alla luce.
Nel 1903 venne aggiunto alla pellicola lo strato antialone. (vedi "La Storia")
Pellicola perforata:
Le pellicole 35mm, o a
trascinamento, che sono le più usate, non hanno carta protettiva perchè
sono direttamente avvolte e confezionate in appositi caricatori metallici, e per questo
manca anche lo strato anti-accartocciamento - ciò è dovuto anche alla loro modesta
lunghezza rispetto a quelle con carta.
La perforazione della pellicola ha
lo scopo di assicurare lavanzamento del film, trainato per mezzo di un apposito
meccanismo che si trova allinterno di ogni apparecchio.
Pellicola piana:
Viene normalmente confezionata in medi e grandi formati
ed è destinata a un uso professionale.
Pellicola in pacco:
E un tipo di materiale in disuso, caratterizzato
da una confezione molto costosa. Si tratta di un pacco di venti pellicole piane separate
da fogli di carta. A differenza del rullino questa pellicola permette di trattare i
singoli fotogrammi, senza che sia necessario attendere che tutto il pacco sia stato
esposto.
Tipi più comuni di pellicola:
Pellicola piana. E' disponibile in formati
dal 6,5 x 9 al 20 x 25cm (eccezionalmente anche formati superiori, di 30 x 40cm), confezionata in scatole da 10, 25 o 50 fogli, a seconda che si tratti di materiale a colori o in bianco e nero. Si usa entro appositi telai a tenuta di luce. Essa viene utilizzata in apparecchi professionali di grande formato, dove è richiesta la massima qualità d' immagine ed il totale controllo dell' inquadratura (solitamente per foto still-life pubblicitarie). |
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Pellicola in rullo. E' larga 6 cm e il formato,
variabile da 4,5 x 6 a 6 x 9 cm, dipende dalla fotocamera. Confezionata in rulli di lunghezza sufficiente a dodici pose nel formato 6 x 6 (raramente usati, esistono anche rulli di lunghezza doppia), essa si può caricare alla luce, grazie ad una striscia di carta che protegge il dorso del film. E' definita un ottimo conmpromesso tra qualità da grosso formato e praticità d'uso. |
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Pellicola 35mm. Deriva dalla pellicola
cinematografica ed è dotata di doppia banda perforata per consentirne l'avanzamento. La
larghezza utile, (esclusa la perforazione), è di 24mm ed il formato, salvo rare
eccezioni, è di 24 x 36mm. E' confezionata in caricatori a tenuta di luce, dai quali sporge solo la parte destinata ad essere agganciata al meccanismo di trascinamento, in lunghezze sufficienti a 20, 24 o 36 pose (in commercio, esistono anche, ma sono rari, caricatori a 72 pose). |
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Pellicola tipo 126. Studiata negli anni sessanta,
per la massima samplificazione degli apparecchi fotografici, è caratterizzata dal fatto
di essere sigillata in un caricatore, che viene introdotto nella fotocamera, esposto e
inviato al trattamento, senza che mail il film venga toccato. Il formato è 28 x 28mm e la lunghezza di 12 o 20 pose. A causa della scarsa precisione di unione tra fotocamera e pellicola, la qualità d' immagine è limitata. |
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Pellicola tipo 110. Deriva dal tipo 126, al quale
è concettualmente simile, ma è di formato più piccolo, e un 13 x 17mm. Essa presenta
notevoli miglioramenti per quel che riguarda l' accoppiamento tra fotocamera e pellicola,
per cui nonostante le minori dimensioni, la qualità d' immagine è paragonabile a quella
del formato superiore. Le fotocamere per le pellicole di formato 110 (pocket) sono piccolissime e d' uso immediato, ma il loro impiego è strettamente amatoriale. |
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Comunque, indipendentemente dal tipo di pellicola, il
materiale sensibile, una volta uscito dalla fabbrica, è soggetto a graduale
deterioramento.
Di solito sulla confezione è indicata la data di scadenza. Molto dannose risultano le
radiazioni atomiche e i raggi x. La temperatura ideale di conservazione è compresa tra i
5 e i 10° gradi.
Per una perfetta conservazione è consigliabile destate mantenere le pellicole in un
frigorifero.
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