1.
Già era 'l sole: ormai il sole, nell'emisfero australe, dove si
trova il Purgatorio, sta sorgendo; cioè ha raggiunto l'orizzonte
astronomico il cui meridiano, collegando i poli attraverso
l'Equatore, sovrasta (" coverchia ") Gerusalemme "
col suo più
alto punto ", cioè allo zenit. Dante, dunque, immagina che
il
Purgatorio si trovi esattamente agli antipodi di Gerusalemme, e,
come già visto in Inf. c. XXXIV 112, segg., questa città si
credeva fosse il punto medio dell'emisfero boreale; per
conseguenza il Purgatorio occupa il punto centrale dell'emisfero
australe, ed ha in comune con Gerusalemme l'orizzonte
astronomico (cfr. c. IV, 68 e segg.).
4. e la notte: e la notte, che
gira (" cerchia ") diametralmente
opposta al sole ("a lui"), usciva nell'emisfero boreale
dalla foce
del Gange, cioè ad oriente di Gerusalemme. E si era colà in
primavera, uscendo la notte nel segno della Libra (" bilance
"), e
trovandosi il sole nell'opposto segno dell'Ariete (cfr. Inf. I,
38
segg.).
6. quando soverchia: la notte
permane nella costellazione della
Libra finché queste bilance le cadono di mano (" le caggion
di
man ") quando, dopo l'equinozio d'autunno, diviene più
lunga del
giorno (" soverchia ").
9. per troppa etate: per essere
passato troppo tempo, divenivano
color arancio dorate (" rance ", cfr. Inf. c. XXIII,
100 e nota).
10. lunghesso: lungo il.
12. che va col cuore: che con
l'animo ansioso anticipa l'arrivo del
corpo nel luogo ove è diretta
13. Ed ecco, qual: come sul far
del mattino Marte rosseggia ad
occidente per gli spessi vapori che si levano dal mare, cosi...
16. s'io ancor lo veggia: possa io
rivederlo ancora.
23. un non sapeva che bianco: un
candore indistinto.
24. un altro: un altro candore.
26. mentre che: fino a che.
27. il galeotto: il nocchiero, il
pilota.
30. officiali: ministri.
31. argomenti: mezzi.
32. velo: vela (latinismo
suggerito dalla rima);
l'angelo fa vela delle sue ali.
33. tra liti sì lontani: come
sarà spiegato (cfr. v.100), l'angelo
viaggia dalla foce del Tevere al Purgatorio.
35. trattando: agitando l'aria
(" l'aere ").
42. l'acqua nulla ne 'nghiottiva:
il vascello (" vasello ") era tanto
leggero che lo scafo non pescava nell'acqua.
44. tal che faria: con aspetto
tanto celestiale che, solamente descritto,
renderebbbe felice ogni uomo.
45. più di cento: per indicare un
numero indeterminato.
46. In exitu: Nell'uscita del
popolo di Israele dall'Egitto. E' il
principio del salmo CXIII, che ricorda la liberazione del popolo
ebreo
dalla schiavitù d'Egitto.
52. selvaggia: inesperta e, nello
stesso tempo, guardinga.
54. assaggia: prova.
55. Da tutte parti: da ogni parte
il sole dardeggiava la luce del
giorno, esso che con le saette risplendenti (" conte "
dal lat.
comptus: adorno) aveva cacciato la costellazione del Capricorno
dallo zenit (" di mezzo 'l ciel "). In sostanza, il
sole è sorto da più
di mezz'ora.
65. che fu sì aspra e forte: il
viaggio attraverso l'Inferno richiama
il concetto espresso in Inf. c. I, 5.
68. per lo spirare: per il fatto
che respiravo. Analogamente in Inf.
XXIII, 88.
70. E come: e come la gente
accorre (" tragge ") all'arrivo dl un
messaggero di pace (" che porta ulivo "), per
apprendere notizie (
" novelle " ) e nessuno si mostra insofferente di
mescolarsi alla
folla (" di calcar ").
75. a farsi belle: a purificarsi.
78. a far lo somigliante: a
ricambiare l'abbraccio.
79. Ohi ombre vane: o anime
immateriali e incorporee, fuor che
nell'aspetto esteriore. Diversamente sono presentate le anime
dell'Inferno: Dante afferra per la cuticagna Bocca degli Abati
(cfr.
Inf. c. XXXII, 97 e segg.); il conte Ugolino morde con piglio
canino il cranio dell'arcivescovo Ruggieri (cfr. Inf. c. XXXII,
127
e segg.). La differenza poggia su un motivo essenzialmente
poetico.
85. ch'io posasse: che io avessi
posa dall'affanno causatomi dalla
meraviglia (v. 82).
89. sciolta: liberata (cfr. lat.
soluta) dal corpo mortale. Il
femminile si spiega con il sottinteso riferimento ad anima; gli
spiriti dell'Inferno parlano, invece, al maschile perché il
peccato li
tiene ancora legati a quel mondo terreno che la presenza di Dante
rievoca.
91. Casella: musicista e cantore
contemporaneo e probabile
amico di Dante; di Dante e di altri poeti duecenteschi musicò
varie pesie.
92. la dov'ío son: in Purgatorio.
Cioè il viaggio oltremondano
servirà al poeta per purificarsi e per evitare l'Inferno.
93. ma a te... : ma perché ti è
tolto tanto tempo? Cioè come mai
solo ora giungi in Purgatorio? Casella, nel 1300, era già morto
da
qualche anno
95. se quei: se l'angelo
nocchiero, che prende a bordo ( " leva ")
quando e chi vuole (" li piace ").
97. ché di giusto voler: ché le
sue azioni ( " lo suo " ) sono
determinate dal volere di Dio.
98. da tre mesi: dal Natale 1299,
quando fu istituito da Bonifacio
VIII il giubileo. Egli ha imbarcato senza opporsi (" con
tutta pace
") chiunque ha voluto entrare nel " vasello ", in
virtù delle
indulgenze, proprie dell'anno giubilare, che possono esser
lucrate
anche dalle anime del Purgatorio.
101. dove...: dove l'acqua del
Tevere.
104. quivi: cioè alla foce del
Tevere.
105. qual: chiunque non si cali in
Inferno (" Acheronte ").
107. l'amoroso canto: la poesia
serenatrice dello spirito.
112. Amor: è l'incipit della
famosa canzone commentata nel
terzo trattato del Convivio, che alcuni antichi
commentatori affermano sia stata musicata da Casella.
116. parevan: apparivano.
119. il veglio onesto: il
venerando vecchio è Catone.
122. lo scoglio: la scorza del
peccato, che impedisce la visione di
Dio.
126. l'usato orgoglio: l'abituale
atteggiamento del colombo,
quando procede ritto e impettito.
128. l'esca: il pasto, il cibo.
129. cura: preoccupazione (cfr.
lat. cura).
130. masnada: in origine era la
famiglia che occupava un manso o
podere (cfr. Inf. c. XV, 41). Ancora oggi nella zona di Laces, in
Val Venosta, il podere è detto maso. Qui vale: compagnia, da
poco giunta ( " fresca " ).
133. men tosta: meno rapida.
Presentato da Luigi Minnaja