2.
la navicella: il paragone tra l'ingegno e la nave è frequente
nella
letteratura.
7. la morta poesì: la poesia, che
ha cantato il regno dei morti,
l'Inferno, elevi il suo tono (" resurga ").
8. vostro: l'assolta dedizione di Dante alla poesia è altrove da
lui
stesso affermata, con commossi accenti (cfr. c. XXIX, 37 e Par.
c.
XXV, 3).
9. Caliopè: è la musa della
poesia epica, ovvero quella dalla bella
noce. L'accento sull'ultima è dovuto, come già visto
nell'Inferno,
all'uso medioevale di rendere tronche tutte le parole straniere
od
estranee alla declinazione latina (cfr. Inf. c. IV; 58 e n.).
10. seguitando: accompagnando.
11. le Piche: le nove figlie di
Pierio, re della Tessaglia,
sfidarono al canto le Muse, ma furono vinte e
punite con la trasformazione in piche o gazze, uccelli dalla voce
stridula.
15. del mezzo: dell'aria ("
mezzo " equivale a fluido) pura fino
all'orizzonte (" primo giro ").
19. Lo bel pianeto: la stella
Venere brillava ad oriente, velando la
costellazione dei Pesci, che si trovava in congiunzione ("
in sua
scorta ").
23. a l'altro polo: a quello
antartico, o australe.
24. fuor ch'a la prima gente:
tranne
che da Adamo e da Eva, che abitarono il Paradiso Terrestre,
situato in cima alla montagna del Purgatorio. Nelle quattro
stelle i
commentatori hanno ravvisato le virtù cardinali: prudenza,
giustizia, fortezza, temperanza.
26. settentrional vedovo sito:
l'emisfero settentrionale è privo ( "
vedovo " ) della vista di quelle stelle.
28. Com'io: come allontanai lo
sguardo da quelle, volgendomi un
poco verso settentrione (" l'altro polo ") là donde la
costellazione
dell'Orsa Maggiore (" il Carro ") era già tramontata,
ecc.
32. in vista: all'aspetto.
37. Li raggi: la luce delle
quattro stelle, dette " sante " perché
illuminano il cammino dell'anima purgante, così come "
sante "
sono le Muse, invocate al v. 8, perché assistano guidate da
Calliope la rinascente poesia; quelle stesse Muse che saranno,
poi,
più compiutamente, " sacrosante Vergini " (cfr. c.
XXIX, 37).
40. cieco fiume: presumibilmente,
il " ruscelletto " (cfr. Inf. c.
XXXIV, 130) che scende al centro della Terra e le cui rive i
poeti
hanno percorso contro corrente ( " contro " ).
42. oneste piume: la dignitosa e
grande barba.
47. o è mutato: o è stata
sancita in cielo una nuova legge.
48. grotte: rocce (cfr. Inf. c.
XXI, 110).
51. reverenti mi fé: mi indusse a
piegare, per reverenza, il
ginocchio (" le gambe ") e il capo (" 'l ciglio
").
53. donna: Beatrice.
56. com'ell'è vera : quale essa
è in verità.
57. il mio: che il mio volere si
opponga ( " si nieghi " ) a te
58. l'ultima sera: la morte
dell'anima.
60. a volger era: mancava, cioè
sarebbe trascorso.
62. campare: scampare, salvare.
66. balìa : sorveglianza.
71. libertà: si tratta della
libertà morale, di quell'assoluta libertà
dello spirito, il cui conseguimento, pur se comporti la morte, è
preferibile alla vita senza di essa (cfr. Mon. II, V, 15)
73. Tu: Virgilio si rivolge a
Catone, il " veglio " posto da Dante á
guardia del Purgatorio. Marco Porcio Catone il giovane o
l'Uticense
(95-46 a.C.) è quel fiero repubblicano
che, quando vide la libertà di Roma calpestata dalle legioni di
Cesare trionfante, non esitò a togliersi la vita in Utica.
Sebbene
nemico di Cesare, che Dante considera il fondatore della
Monarchia Universale e dell'Impero, sebbene pagano, sebbene
suicida, Catone è assolto dal poeta, che gli assegna la "
balìa " del
Purgatorio, come al più intransigente custode dell'integrità
morale.
75. la vesta: il corpo, che nel
giorno del giudizio apparirà cosi
luminoso, ricongiunto all'anima destinata al cielo.
78. del cerchio: il Limbo, ove si
trova anche Marzia (cfr. Inf. c.
IV, 128), la casta moglie di Catone. E in nome di Marzia,
Virgilio
prega il custode del Purgatorio di concedergli il permesso di
procedere.
82. sette regni: i sette gironi
del Purgatorio.
84. degni: se ti degni di esser
ricordato laggiù.
86. di là: sulla terra, nel
mondo.
87. volse: volle; fei : feci.
88. mal fiume: l'Acheronte.
89. per quella legge: per la legge
che fu fatta quando Cristo
discese al Limbo ed io ne uscii e in base alla quale non è più
possibile alcun rapporto tra gli spiriti dimoranti all'Inferno e
gli
altri. Prima della venuta di Cristo, le anime scendevano o tra i
dannati o si fermavano nel Limbo, alcune per restarvi
eternamente,
altre in attesa che il Salvatore le rendesse beate (cfr. Inf. c.
IV, n.
62).
92. non c'è mestier lusinghe: non
c'è bisogno che tu cerchi di
convincermi.
93. bastisi: sia sufficiente.
95. d'un giunco: il giunco liscio
(" schietto ") rappresenta l'umiltà,
virtù necessaria al purgante.
97. l'occhio sorpriso: con
l'occhio offuscato dal vapore infernale.
99. ch'è di quei: che appartiene
alle schiere angeliche del Paradiso;
si riferisce all'angelo che si trova alla porta del Purgatorio
(cfr. c.
IX, 78 e segg.).
100. ad imo ad imo: nella parte
più bassa.
104. o indurasse: sviluppasse un
fusto rigido e non flessibile.
105. non seconda: non si piega ai
colpi dell'onda.
106. reddita: ritorno.
107. mosterrà: arcaico toscano
per " mostrerà ".
108. a più lieve salita: dove
l'ascesa è più agevole.
114. a' suoi termini bassi: alla
spiaggia, che è in basso.
115. L'alba: il chiarore dell'alba
scacciava le tenebre dell'ultima
ora notturna, che si dileguava, per cui da lontano scorsi il
tremolio
del mare. E' l'ora del mattutino.
123. dove, ad orezza: dove spira
una fresca brezza; perciò la
rugiada evapora lentamente (" poco si dirada ")
129. quel color: il naturale
incarnato, già coperto dal fumo.
132. omo: fa pensare ad Ulisse
(cfr. Inf. c. XXVI).
Presentato da Luigi Minnaja