1.
si liqua: si manifesta (cfr. lat. "liquet").
3. ne la iniqua: nella volontà di
far male.
6. la destra del cielo: la mano
divina, Dio stesso.
14. discorre: trascorre
velocemente da un punto all'altro
l'improvviso accendersi di una stella cadente.
18. nulla sen perde: non viene a
diminuire il numero delle
stelle ed il bagliore è quasi istantaneo (" dura poco
").
22. nastro: la croce somiglia ad
una striscia di tessuto sul
quale solitamente, si fissavano le gemme.
23. lista radial: il braccio
orizzontale della croce.
26. nostra maggior musa: Virgilio,
che narra dell'incontro tra
Anchise e il figlio Enea nei Campi Elisi (cfr. En. VI, 684 e
segg.). Dante, che nel viaggio oltremondano è stato
preceduto da Enea (cfr. Inf. c. II, 13 e segg.), riconosce in
quest'incontro con l'avo Cacciaguida una situazione analoga
a quella dell'incontro tra Anchise e il figlio.
28. O sanguis meus: "O sangue
mio, o sovrabbondante grazia
di Dio, a chi mai, come a te, fu dischiusa due volte la porta
del cielo?". L'intera terzina è in un latino intessuto di
memorie virgiliane e bibliche.
38. giunse: aggiunse.
40. per elezion: di proposito rese
oscuro il senso delle sue
parole.
42. al segno: al limite della
comprensione umana.
48. nel mio seme: si è già detto
che Cacciaguida era avo di
Dante.
5l. du': dove non si muta mai il
bianco della carta con nuove
scritture, né il bruno dell'inchiostro per qualche cancellatura.
E' il librò della mente divina.
53. colei: Beatrice, ovvero la
verità rivelata.
55. mei: fluisca da Dio ( "
quel ch'è primo " ).
56. raia: s'irradia, consegue.
57. da l'un: dalla conoscenza
dell'unità, quella degli altri
numeri (" il cinque e 'l sei " ).
62. ne lo speglio: nello specchio
in cui diffondi, manifesti ("
pandi ") il tuo pensiero, ancor prima di averlo pensato.
68. suoni: si esprima per mezzo
delle tue parole. I beati,
come sappiamo, conoscono già, specchiato in Dio, ogni
pensiero di Dante, ma qui Cacciaguida esorta il poeta ad
esprimere le sue domande. Ciò è dovuto all'esigenza di
conciliare le ragioni della fede con le necessita artistiche:
infatti, senza questo accorgimento, verrebbe a cedere ogni
possibilità di dialogo.
73. L'affetto e 'l senno: quando
Dio, in cui si assommanno
tutte le uguaglianze, vi si manifestò, la capacità di sentire
("
l'affetto ") e il potere di agire (" 'l senno " )
si identificarono (
" d'un peso... "); poiché Dio (" 'l sol...
") è così uguale,
rispetto al sentire e all'agire, che non c'è altro termine di
somiglianza, o uguaglianza. Ma, nei mortali, l'intenzione
determinata dal sentimento ( " voglia " ) e la
rapacità di
operare (" argomento ") non si identificano, come voi
sapete;
per cui io, mortale, mi trovo in questa disparità di forze, e
perciò ringrazio soltanto col sentimento (" col core
"), non
essendo capace di esprimermi adeguatamente.
85. vivo topazio: gemma
risplendente (cfr. v 22).
89. la tua radice: il capostipite
della tua famiglia.
91. Quel: Alighiero, da cui prende
nome ( " si dice " ) il
casato ( " tua cognazione " ).
93. 'l monte: il Purgatorio, nel
girone dei superbi.
98. ond'ella: "Sulle ditte
mura vecchie si è una chiesa,
chiamata la Badia, la quale chiesa suona terza e nona e
l'altr'ore... " (Lana). La Chiesa divideva le ore del giorno
in
periodi, detti Prima, Terza, Sesta e Nona, ciascuno formato di
tre ore.
100. catenella: monile da braccio
o da collo.
101. contigiate: adorne di
contigie, o fregi.
102. più che la persona: più
appariscenti della persona
stessa.
105. quinci e quindi: il tempo non
eccedeva la misura per
difetto, come ora che le fanciulle sposano in tenera età; né la
dote raggiungeva cifre esagerate, come ora, oltrepassando la
misure per eccesso.
106. di famiglia vòte: troppo
grandi per le famiglie, ridotte
nel numero dei componenti a causa della denatalità, diretta
conseguenza della corruzione.
107. Sardanapalo: Assurbanipal,
antico re d'Assiria, famoso per la sua
lussuria e per il lusso di cui si circondava.
109. Non era vinto: ancora Roma
(che viene indicata con
Monte Mario) non era superata nel fasto delle sue strade e
delle sue costruzioni da Firenze (indicata col monte
Uccellatoio); e questa supererà quella anche nel rapido
tramonto (" così sarà nel calo ").
112. Bellincion Berti : è il
padre della " buona Gualdrada "
(cfr. Inf. c. XVI, 37 e n.), capo della famiglia dei Ravignani,
uomo sobrio e virtuoso.
115. quel de' Nerli: i Nerli erano
una famiglia guelfa e così
pure i Vecchietti ("Vecchio").
116. a la pelle scoperta: di un
indumento di pelle non
foderata.
120. nel letto diserta:
abbandonata per lunghi periodi, in
quanto il marito era tratto a commerciare fuori città,
specialmente in Francia.
124. traendo a la rocca: filando
la lana (" la chioma ").
126. de' Troiani...: le antiche
leggende italiche; per Fiesole,
cfr., c. VI, 54 e n.
128. Cianghella...: donna frivola
e sfacciata, è Cianghella
della Tosa, ricordata da Giovanni Boccaccio nel suo
"Corbaccio"; Lapo Salterello, compagno d'esilio di
Dante, fu
uomo politico di bassa moralità, secondo Dino Compagni.
129. Cincinnato e Corniglia: cfr.
c. VI, 46 e Inf. c. IV, 128.
133. Maria mi diè: nacqui per
concessione di Maria,
invocata da mia madre nei dolori del parto.
135. Cacciaguida: dal capostipite
nacquero Aldighiero,
padre di Bellincione, da cui nacque Aldighiero II padre di
Dante. Di Cacciaguida non si sa nulla: risulta già morto in un
documento del 1189.
137 di val di Pado: dalla valle
del Po, forse da Ferrara.
138 il sopranome: alla moglie di
Cacciaguida " piacque di
rinnovare il nome de' suoi maggiori " in uno dei suoi
figlioli
"e nominollo Aldighieri; comeché il vocabol poi, per
sottrazione d'alcuna lettera, rimanesse Alighieri..."
(Boccaccio).
139. Currado: Corrado III di
Svezia, imperatore dal 1138 al 1152,
uno dei capi della seconda Crociata (1147-1149); ma, non essendo
quello mai venuto in Italia, forse Dante lo confuse con Corrado
II,
che fu a Firenze e combatté, in Calabria, contro i Saraceni.
140. mi cinse: mi elesse suo
cavaliere.
142. Dietro li andai: lo seguii
alla Crociata.
146. disviluppato: sciolto,
liberato dalla vita terrena.
Presentato da Luigi Minnaja