1.
in suo periclo: con suo pericolo, quando tra gli
uomini dominava il paganesimo.
2. Ciprigna: Venere, così
chiamata perché nata in Cipro.
3. raggiasse: diffondesse col suo
raggio l'amore sensuale ( " folle " )
che non soggiace alla ragione.
6. ne l'antico errore: scambiando
per vere divinità le intelligenze
angeliche, creature di Dio anch'esse. Così Dante spiega il
politeismo
(cfr. c. IV, 61-63).
7. Dione... Cupido: la madre e il
figlio di Venere.
9. in grembo a Dido: allude al
racconto virgiliono (cfr. En., c. I, 57 e
segg.; 7I5 e segg.), secondo il quale Cupido,
assunto l'aspetto di Ascanio, accese nel cuore di Didone, mentre
le
sedeva in grembo, l'amore per Enea.
11. il vocabol : il nome della
stella Venere, che il Sole contempla ora
seguendola ( " da coppa " ) quand'essa al mattino lo
precede e si
chiama Lucifero, ora precedendola (" da ciglio ")
quand'essa alla sera
lo segue e si chiama Espero.
13. in ella: in Venere.
15. far: farsi, divenire.
18. quand'una è ferma: quando,
nel coro una voce tiene a lungo la nota
e un'altra esegue modulate variazioni (" va e riede "
).
21. di lor viste interne: della
visione di Dio che ciascuna racchiudeva in
sé.
23. festini: cfr. c. III, 61.
27. in li alti Serafini:
nell'Empireo, designato col nome del primo dei
nove cori angelici.
29. Osanna: salve (cfr. c. VII,
1). Unque : giammai.
32 presti: pronti e disposti a
quel che può farti piacere.
34. principi celesti : col coro
angelico dei Principati, che guida il cielo
di Venere (cfr. Inf. c. VII, 74) e ad esso è preposto (cfr. c.
1tXVlll, n.
78).
37. Voi che 'ntendendo: è
l'"incipit" della prima delle tre canzoni commentate
del
Convivio (cfr. II, B) e rivolta alle intelligenze motrici del III
cielo.
39. quiete: sosta del canto e
della danza (cfr. v. 20).
46. far piùe: farsi maggiore.
50. poco tempo: lo spirito è
Carlo Martello d'Angiò, figlio di Carlo II lo Zoppo,
re d'Ungheria dal 1290 al 1295, anno in cui morì: il mondo lo
ebbe
poco tempo, perché si spense a soli ventiquattro anni
(1271-1295).
51. molto sarà di mal: allusione
oscura ai mali causati dal fratello
Roberto; mali che, egli vivo, avrebbe evitato.
54. animal: il baco da seta,
fasciato nel suo bozzolo.
55. Assai m'amastí : nel 1294
Carlo Martello sostò in Firenze, ove
attendeva il padre Carlo II, per oltre venti giorni " ed
egli mostrò
grande amore a' Fiorentini, ond'ebbe molto le grazie di tutti
" (cfr. G.
Villani, VIII, 13). E' probabile che in quel tempo Dante abbia
avuto
con Carlo rapporti amichevoli, favoriti dall'amore comune per la
poesia
(cfr. v. 36-37).
58. sinistra riva: la Provenza,
che si bagna del Rodano, dopo che
questo ha ricevuto il Sorga.
61. corno d'Ausonia: la parte
meridionale d'Italia, ove sono le città di
Bari, Gaeta e Catona (sull'estrema costa meridionale della
Calabria) a
partire dalla regione ove, a oriente, sfocia in mare il Tronto e
ad
occidente il Liri o Garigliano (" Verde ", cfr. Purg.
c. III, 131). Sono i
confini del regno di Napoli.
65. di quella terra:
dell'Ungheria, che il Danubio attraversa ( " riga " ),
dopo essere uscito dai territori germanici. Carlo fu incoronato
re
d'Ungheria nel 1292 ad Aix, in quanto figlio di Maria, sorella di
Ladislao IV,
morto senza eredi nel 1290.
67. Trinacria: la Sicilia, che si
copre di caligine (" caliga ") tra capo
Passero ( " Pachino " ) a sud e il capo Faro ( "
Peloro ") a nord, sopra il
golfo di Catania, che maggiormente è travagliato dal vento di
Scirocco
(" Euro "), non a causa di Tifeo, il gigante fulminato
da Giove e che si
immaginava sepolto sotto l'Etna, ma a causa di eruzioni proprie
di
quella terra sulfurea.
72. di Carlo e di Ridolfo: quali
successori per mio tramite (" per me ")
di Carlo II d'Angiò, mio padre, e di Rodolfo d'Absburgo, padre
di mia
moglie Clemenza.
75. Mora, mora: è il grido che
animò la guerra del Vespro, scoppiata in
Palermo il 30 marzo 1282 contro l'oppressione e il malgoverno
angioini.
76. mio frate: se il fratello
Roberto (che salirà al trono nel 1309)
prevedesse ora, nel 1300, le dolorose conseguenze del malgoverno
( "
questo antivedesse " ), già fuggirebbe la deleteria
amministrazione
degli avidi Catalani, che egli eleverà ad importanti uffici.
"Catalogna"
è sineddoche (l'astratto per il concreto): il procedimento
antomomastico
è reso così più efficace.
80. barca: il regno, già tanto
oppresso (" carcata ").
83. milizia: funzionari che non si
occupassero soltanto di ammassar
denari.
87. là 've: in Dio, principio e
fine d'ogni bene.
93. di dolce seme, amaro: come, da
un progenitore buono, possa
nascere una discendenza degenere.
97. Lo ben: Dio, che fa volgere e
che rende lieto tutto il Paradiso che tu
attraversi, fa in modo, nella sua alta previdenza, che vi siano
speciali
vie d'influsso in questi grandi pianeti. E non soltanto Dio pensa
a
provvedere alle indoli umane, ma pensa anche alla loro
conservazione
e al loro perfezionamento.
106. Se ciò non fosse: se le cose
non tendessero ad un loro fine, i cieli,
che tu vai attraversando, produrrebbero coi loro influssi non
già una
società ordinata, ma una società disgregata; e questa
disgregazione non
può sussistere, a meno che le creature angeliche motrici di
questi cieli
non siano imperfette e a meno che non sia imperfetto Dio stesso,
se si
suppone ch'egli abbia lasciati imperfetti gli angeli.
114. stanchi: si stanchi, cioè
venga meno.
116. se non fosse cíve: se non
fosse cittadino di una società civile e
organizzata.
119. diversamente: il vivere in
diversità di condizione, seguendo
ciascuno un diverso mestiere è il presupposto del vivere
sociale.
120. 'l maestro vostro:
Aristotele.
123. le radici: le attitudini
proprie di ciascun uomo.
124. Solone: arconte di Atene,
eletto nel 594 a. C., riformò le leggi
della sua città; Serse: condottiero persiano (cfr. Purg. c.
XXVIII, 71).
Melchisedèch: sacerdote al tempo di Abramo; quello: Dedalo, che
perse il figlio Icaro (cfr. Inf. c. XVII, n. 109).
127. La circular natura: la "
natura informativa dei cieli, che sempre
girano " (Buti).
129. l'un da l'altro ostello: tra
famiglia e famiglia.
130. Esaù: gemello di Giacobbe,
entrambi figli di Isacco, ma
diversissimi per indole tra loro.
132. Quirino: Romolo, che discende
da padre così oscuro che, per
riabilitarlo, si ascrive come figlio a Marte.
133. Natura generata: la natura
dei figli.
137. mi giova: mi piace parlare
con te (cfr. lat. "iuvat").
139. se fortuna trova: se incontra
avverse circostanze che la
contrastino.
143. al fondamento: all'indole
posta dalla natura.
147. da sermone: è nato per
predicare.
Presentato da Luigi Minnaja