2.
tristo buco: il pozzo estremo dell'Infermo, sul quale gravitano (
"pontan") tutti gli altri cerchi ( " rocce "
).
5. l'abbo: l'ho (cfr. lat. habeo).
6. mi conduco: mi induco.
7. a gabbo: alla leggera.
8. discriver fondo: descrivere
l'ultimo cerchio dell'Inferno, che
costituisce il fondo dell'universo.
9. né da lingua: né da lingua
balbettante alla maniera infantile.
10. quelle donne: le Muse.
11. Anfione: secondo la leggenda,
i1 poeta Anfione, aiutato dalle
Muse, con il suono della cetra mosse le pietre a formare le mura
di Tebe.
12. il dir non sia diverso: le
parole siano adeguate al fatto.
13. sovra tutte: la plebaglia
delle anime contenute nel cerchio più
profondo è la peggiore di tutte.
14. onde: di cui.
15. mei: meglio. Zebe sono le
capre.
17. sotto i piè: ad un livello
inferiore al punto ove poggiano i piedi
di Anteo, perché il fondo dell'Infermo è tutto in pendenza
verso il
centro e tale è pure l'andamento della ghiaccia di Cocito.
21. de' fratei: di noi dannati,
che pur siamo tuoi fratelli.
22. vidimi davante: comincia la
descrizione della ghiaccia, cui già
Virgilio ha accennato senza entrare in particolari (cfr. c. XIV,
119
e segg.).
24. sembiante: aspetto.
25. grosso velo: lo spesso strato
di ghiaccio formato in inverno
dal Danubio (" Danoia ") in Austria (" Osterlicchi
" =
Oesterreich), o dal Don (" Tanaì ") in Russia ( "
freddo cielo " ).
28. Tambernicchi: monte
probabilmente identificabile con la Tambura,
trova nelle Alpi Apuane anche Pietrapana, che oggi si chiama
Pania della Croce.Questi due monti, se fossero caduti sulla
ghiaccia di Cocito, non ne avrebbero incrinato la superficie
(" fatto cricchi ") neppure ai bordi, dove lo strato è
più sottile.
32. quando sogna: quando la
contadina rivede in sogno il lavoro
di spigolatura svolto durante il giorno: cioè in estate.
34. dove appar vergogna: il viso,
che arrossisce per vergogna.
36. i denti: battendo i denti come
la cicogna suole battere il becco.
38. da bocca: il freddo è
testimoniato dal vibrare della bocca e il
dolore dell'animo dal pianto degli occhi.
41. a' piedi: per vedere chi
parla.
46. pria pur: prima bagnati di
pianto soltanto nell'interno.
47. strinse: coagulò,
ghiacciandole, tra le palpebre (" tra essi ").
49. Con legno: mai spranga di
ferro non congiunse legno con
legno, forte in quel modo.
50. becchi: caproni.
53. pur col viso in giùe: sempre
tenendo il viso basso, per evitare
il congelamento delle lacrime.
54. ti specchi: ci guardi con
attenta insistenza?
55. cotesti due: sono Napoleone ed
Alessandro Alberti, figli di
Alberto, conte di Mangona, signore dei castelli di Vernio e di
Cerbaia, in val di Bisenzio, che li ebbe entrambi dalla contessa
Gualdrada (" D'un corpo usciro "). Nemici tra loro
poiché
Napoleone era ghibellino e Alessandro guelfo, si uccisero a
vicenda per una questione d'interesse. Perciò stanno nella
Caina,
prima zona della ghiaccia, dove son puniti i traditori dei
parenti.
60. gelatina: luogo gelato.
61. non quelli: non Mordréc,
nipote o figlio di re Artù, che per
aver tentato di togliergli a tradimento la vita e il regno, fu
ucciso
dallo stesso Artù con un colpo di lancia che, dopo avergli
attraversato il petto, gli forò il torace in modo che per la
ferita
passò un raggio di sole rompendo così anche l'ombra proiettata
dal corpo.
63. Focaccia: è Vanni dei
Cancellieri, di Pistoia, che, per motivi
politici, uccise a tradimento un suo cugino di parte nera, Detto
dei Cancellieri.
65. Sassol Mascheroni: per
impossessarsi di una eredità, uccise a
tradimento il cugino, ancora fanciullo. Il delitto ebbe larga
risonanza in
Toscana e ciò spiega il v. 66.
68. Camicion de' Pazzi: uccise a
tradimento un congiunto, sembra
il cugino Ubertino dei Pazzi. Egli attende che Carlino dei Pazzi,
il
quale tradì per denaro i Bianchi di Firenze, vada a finire
nell'Antenora, ancor più giù, dove sono puniti i traditori
politici, in
modo da scagionarlo, cioè da render meno grave, al confronto, la
colpa di Camicione.
70. Poscia: si passa all'Antenora,
seconda zona della ghiaccia,
dove i dannati hanno i visi paonazzi ( " cagnazzi " )
per il freddo.
72. guazzi: guadi.
75. rezzo: luogo in ombra e freddo
(cfr. c. XVII, 87 e n.).
76. se voler: se fosse un
inconscio desiderio (" voler ") o volere di
Dio (" destino " ) o un caso ( " fortuna ").
80. a crescer: ad accrescere la
pena in cui il dannato è incorso per
il tradimento perpetrato a Montaperti (cfr. v. 106).
84. quantunque: quanto.
87. Qual: chi.
88. Antenora: la seconda zona è
cosi chiamata dal nome di
Antenore troiano che, nel Medio Evo, si credeva avesse tradito i
suoi a favore dei Greci. Caina è invece così detta dal nome di
Caino, che uccise il fratello Abele.
90. se fossi vivo: se fossi vivo
non l'avrei tollerato e te l'avrei
fatta pagare.
94. Del contrario: dell'oblio.
95. lagna: fastidio.
96. per questa lama: tale può
dirsi il piano di Cocito, lucente e
levigato.
97. cuticagna: la parte capelluta
della collottola.
100. Perché: per quanto mi
strappi la chioma (" mi dischiomi ").
102. mi tomi: mi cadi sul capo
(cfr. c. XVI, 63).
105. latrando lui: mentre lui
urlava come un cane.
106. Bocca: è Bocca degli Abati,
il quale, combattendo a fianco
dei Guelfi a Montaperti, si macchiò di tradimento, poiché
tagliò la
mano del portainsegne della cavalleria fiorentina. In conseguenza
di ciò, vista cadere la propria insegna, i Guelfi si sbandarono
e
volsero in fuga.
111. novelle: notizie.
115. El piange: è Buoso da Duera
o Dovera, signore di Cremona.
Nel 1265 avrebbe dovuto contrastare il passo a Carlo d'Angiò
presso Parma; ma preferì accettare il denaro, che i Francesi gli
offrivano, e ritirarsi.
118. Se fossi domandato: se ti si
domandasse.
119. quel di Beccheria: è Tesauro
di Beccheria, abate di
Vallombrosa e legato pontificio in Toscana, che, accusato di aver
cospirato coi ghibellini, dopo il 1258, per la loro restaurazione
in
Firenze, fu condannato al taglio della gola ( " gorgiera
" ).
121. Gianni de' Soldanier:
fiorentino e ghibellino, durante il
governo dei due frati gaudenti (cfr. c. XXIII, 103 e n. 104) del
1266, si fece capo del popolo per fini personali e a danno del
suo
partito.
122. Ganellone: è Gano di
Maganza, il famoso traditore,
colpevole della rotta di Roncisvalle. Tebaldello è un faentino
della famiglia Zambrasi, il quale, il 13 novembre 1280 sul far
dell'alba (" quando si dormía "), apri le porte della
sua città ai
Geremei di Bologna, per vendicarsi della burla subita ad opera
dei
Lambertazzi, i quali vivevano da sei anni rifugiati in Faenza.
124. da ello: da lui.
126. era cappello: era poggiato
sull'altro.
127. si manduca: si mangia (cfr.
lat. manducare).
128. 'l sovran: quello posto
sopra, che " era cappello ".
130. non altrimenti: Tideo, ferito
da Menalippo alla guerra dei
sette contro Tebe, e fattosi consegnare da Capaneo la testa di
quello, ne rose le tempie, non altrimenti da come quello ( "
che
quei " ) faceva con il teschio e il resto.
135. convegno: patto.
138. te ne cangi: io te ne
ricambi.
139. se quella: se la mia lingua.