1. l'alto sonno : il profondo letargo, in cui il poeta è caduto alla
fine del canto precedente, è di natura misteriosa e sovrannaturale,
come questo improvviso risveglio.
7. Vero è: formula di tre , che serve a do tare, sene spiegare, i
fatto che Dante si trova sull'orlo (" proda ") della valle infernale.
11. per ficcar: per quanto spingessi lo sguardo in fondo.
14. tutto smorto: non si dimentichi che Virgilio si trova alla soglia
del Limbo, dove egli sconta la sua pena. Ma la ragione del gallare
è spiegata al c. 19.
21. per tema senti: interpreti come timore.
22. ne sospinge: ci sospinge, ci incalza.
24. nel primo cerchio: cioè il Limbo, che cinge l'abisso infernale.
25. secondo che: per ascoltare: secondo quel che si poteva udire
ascoltando, non c era altra espressione di dolore (" non avea
pianto ") che profondi sospiri.
28. di duol sanza martìri: é un tormento senza manifestazioni
materiali.
30. d'infanti: sono racchiusi nel Limbo i bambini morti senza
battesimo, donne e uomini che, pur non avendo peccato, non
conobbero, tuttavia, 1a vera religione. Si ricordi quel che dice
Virgilio al c. I, 71-72.
33. che più andi: che vada più oltre.
34. mercedi: meriti. Ma non é sufficiente aver dei meriti, se non si
é ricevuto il battesimo, vera porta del cristianesimo.
38. non adorar: non credettero nel Cristo venturo, come invece
fecero i Santi Padri. E tra questi tali é Virgilio stesso (" io
medesmo ").
40. rio: colpa. Perciò sono esclusi dalla salvazione ( " perduti " ) e
soltanto colpiti (" sol di tanto offesi ") dalla pena di vivere nel
costante desiderio di Dio, senza mai poter essere appagati ("sanza
speme " ).
45. eran sospesi: né salvi, né dannati (cfr. Inf. II, 52).
49. uscicci: uscì mai di qui
51. parlar coverto: la domanda di Dante mira a sentir confermata
da Virgilio una verità già acquisita per fede.
52. Io era nuovo: Virgilio morì nel 19 a.C. ed era quindi da poco
(" nuovo ") nel Limbo quando vi discese Cristo (" un Possente ")
che liberò i Patriarchi dall'Inferno.
55. Trasseci: trasse di qui (cfr. v. 19) l'anima di Adamo (" rimo
parente "), del suo secondogenito A le, di Noè, scampato al
diluvio, di Mosè, che diede le leggi al popolo ebreo, di Abramo di
Davide, autore dei Salmi, di Giacobbe, detto Israel, di suo padre
Isacco, dei suoi dodici figli, capostipiti delle dodici tribù del
popolo d'Israele, della moglie Rachele.
58. Abraàm... David... Israèl: i nomi stranieri od estranei alla
declinazione latina, sono accentati sull'ultima sillaba, secondo
l'uso medioevale (cfr. c. IV, 137 e seg. : c. V, 58, 63 e passim).
60. per cui tanto fé': Giacobbe, per ottenere la mano di Rachele
servì per quattordici anni il padre di lei, Labano.
62. dinanzi ad essi: prima della venuta di Cristo nessuno si era
salvato dal Limbo.
64. Non lasciavam: non ci arrestavamo per il fatto che egli,
Virgilio, parlasse (" ei dicessi "), ma attraversavamo la folla delle
anime, folte come alberi in un bosco (" selva ").
68. di qua del sommo: di qua dall'or lo del cerchio, quando scorsi
una luce ( " foco " ) che un buio emisfero ( " emisperio di
tenebre") circondava ("vincìa ", cfr. lat. vincire).
72. che orrevol: quale onorevole consesso occupava quel luogo.
74. onranza: onoranza. Sono infatti separati dagli altri abitatori del
Limbo, che si trovano nelle tenebre.
76. L'onrata nominanza: la fama onorevole che di loro echeggia su
nel mondo, fa ottenere dal cielo questo privilegio che cosi li
distingue.
86. Mira colui: Omero, poeta greco, è raffigurato con la spada,
perché cantò le armi e la guerra di Troia. Orazio Flacco è il
grande lirico Latino, particolarmente noto nel Medioevo per le sue
Satire; Ovidio Nasone è l'autore delle Metamorfosi; infine, Anneo
Lucano è l'autore del poema Farsaglia.
91. Però che: poiché ciascuno è simile a me ("meco si convene ")
nel nome di poeta, che un'unica voce nominò (v. 80), mi fanno
onore e cosi facendo fanno bene "perché, onorando me, onorano
se stessi e la poesia " (Torraca).
95. quel segnor: Omero.
99. di tanto: di così grande onore.
100. mi fenno: mi fecero onore ancor più grande accogliendomi
come sesto nella loro schiera.
103. lumera: lumiera, cioè la luce o " foco " del v. 68.
104. che 'l tacere è bello: che è opportuno non riferire, perché
estranee al tema della narrazione, così come era lodevole e
gradito parlarne allora.
106. nobile castello: le sette mura del castello rappresentano le
quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza)
e le tre intellettuali (intelletto, scienza, sapienza).
118. 'l verde smalto: il colore verde del prato:
121. Eletra...: madre di Dardano, fondatore della stirpe troiana;
Ettore: figlio di Priamo e difensore di Troia; Enea: figlio di
Anchise e padre di Silvio, da cui discese la :stirpe romana (cfr.
Inf. II, 13 e segg.); Cesare, dagli occhi d'aquila (" grifagni ") è il
fondatore dell'Impero; per Cammilla, cfr. c. I, 107; Pantasiela è la
regina delle Amazzoni, uccisa da Achille sotto Troia; per Latino e
Lavinia, cfr. c. II, 13 e n.; Bruto è il fondatore della repubblica,
dopo la cacciata di Tarquinio; Lucrezia è la moglie di Collatino, la
quale, oltraggiata da Tarquinio, si uccise;
Giulia è la figlia di Cesare e sposa di Pompeo; Marzia è la moglie
di Catone l'Uticense; Corviglia è la celebre Cornelia, madre dei
Gracchi; il Saladino, noto nel Medio Evo per la sua liberalità, è un
grande sultano d'Egitto e sta in disparte ( " in parte " ) perché
unico esempio di virtù tra i suoi correligionari.
131. 'l maestro: è Aristotele di Stagire, cui fanno corona: Socrate
e Platone, filosofi ateniesi, Democrito di Abdera, il quale ritiene ("
pone ") che il mondo si sia formato casualmente; per
aggregamento de li atomi, Diogene cinico, Anassagora
Clazomene, Talete di Mileto, Empedocle d'Agrigento, Eraclito di
Efeso, Zenone, fondatore della scuola stoica.
140. Diascoride: medico del I sec. d.C., autore di un trattato sulle
piante e le loro qualità (" quale "); Orfeo é il leggendario cantore
tracio; Tullio è il celebre Cicerone, ricordato qui da Dante come
filosofo; Livio é lo storico Tito Livio, Seneca é autore di alcuni
trattati di filosofia morale; Euclide é il celebre matematico
alessandrino; Tolomeo é l'astronomo egiziano del II sec. d.C., da
cui prende nome il sistema geocentrico, seguito da Dante:
Ipocrate e Galeno (" Galienò ") sono m ci greci, Avicenna,
medico e filosofo arabo: Averroè ( " Averroìs " ) è il filosofo
arabo del sec. XII, ommentatore di Aristotele.
147. il dir: molte volte 11 mio discorso è inadeguato alla realtà.
148. si scema: si divide in due.
151. ove non è che luca: dove non c'è nulla che dia luce; nel buio
eterno, cioè, del II cerchio.

Presentato da Luigi Minnaja