1.
Per me: la porta dell'Inferno, con la sua cupa e tragica
iscrizione, ci appare improvvisamente, come Improvvisamente
apparve a Dante.
4. alto fattore: è Dio, che creò
l'Infermo, mosso da sensi di
imperscrutabile giustizia; potenza (" potestate "),
sapienza e amore
sono gli attributi teologici della Trinità e riferibili
facilmente al
Padre, al Figlio, allo spirito Santo.
8. se non etterne: prima
dell'Inferno furono create soltanto cose
eterne: angeli, cieli, materia pura ed elementare. L'Inferno,
infatti,
fu creato soltanto dopo la ribellione degli angeli.
10. colore oscuro: forse non si
tratta di una notazione cromatica,
ma, più probabilmente, il poeta si riferisce al senso
minaccioso,
che le parole esprimono, confermato dalla dolorosa gravezza che
provocano nell'animo (" il senso lor m'è duro ").
14. sospetto: è necessario
abbandonare ogni esitazione dovuta alla
paura.
16. t'ho detto: cfr. Inf. I, 114,
segg.
18. il ben dell'intelletto: il
bene di vedere Dio; che é il sommo per
l'umano intelletto.
21. segrete cose: la realtà
dell'Inferno, che è lontana, separata (cfr.
lat. secretum) della conoscenza degli esseri umani.
22. guai; guaiti, urla bestiali.
23. aere sanza stelle: senza
stelle è, naturalmente, la profonda
tenebra infernale.
25. Diverse: strane. In questo
incomprensibile e confuso
linguaggio, " c'è tutto l'Inferno che manda il suo primo
grido " (De
Sanctis)
27. suon di man con elle: un
percuotere dello mani misto ad esse
voci.
29. sanza tempo tinta: etera
(" senza tempo ") e color delle tenebre
(" tinta").
30. come la rena: "Questa
immagine visiva par diffondere una
strana foschia di tumulto nell'oscuro aere dell'Inferno "
(Rossi).
33. nel duol sì vinta?: cosi
abbattuta e travolta nel dolore?
36. sanza 'nfamia e sanza lodo:
senza particolare colpa (" infamia ")
e senza alcun merito ("lodo") vissero gli ignavi che
qui scontano la
loro grave viltà.
37. coro: schiera. Sono gli angeli
che rimasero neutrali (" per sé
fuoro") quando Lucifero si ribellò a Dio.
39. fuoro : furono
42. ch'alcuna gloria: poiché
questi potrebbero reclamare qualche
merito (" alcuna gloria ") rispetto ad essi, in quanto
ebbero almeno
il coraggio di peccare.
43. che è tanto greve: quale pena
grava tanto su di loro.
45. Dicerolti : te lo dirò.
46. di morte: di una fine che
ponga termine al loro dolore.
48. che 'nvidiosi son: l'eterna
tenebra di cui sono avvolti, fa sì che essi preferirebbero
qualsiasi altra, sia pur dolorosa, condizione.
49. non lassa: non lascia, non
permette che duri.
51 non ragioniam: verso divenuto
proverbiale, come molti altri di
questo canto. Lo sdegno del poeta contro gli ignavi è tale che
non
si sofferma con alcuno di questi dannati (cfr. v. 59).
54: indegna: incapace d'ogni
riposo. (cfr. lat. indignus nel senso.
passivo).
55. tratta: schiera, ma quasi
trascinata a forza:
57. disfatta: s'intende distrutta,
ma con un sottile riferimento al
numero impressionante di " dannati ".
59 colui: dopo aver riconosciuto
anime che sdegna perfino di
nominare, il poeta fa un anonimo accenno a Celestino V (Pietro di
Angelerio, eremita col nome di
Pier da Morrone), pontefice che, nello stesso anno in cui fu
eletto
(1294), rinunciò, dichiarandosi incapace, e dando m o a
Bonifacio
VIII di succedergli sul trono. E sembra che Bonifacio facesse
pressione sui debole predecessore per indurlo al " gran
rifiuto ".
61. Incontanente: immediatamente.
62. cattivi: i vili sono quasi
prigioniera (cfr. lat. capitivus) della
loro miseria morale; e spiacciono a Dio, per non aver operato 11
bene e ai nemici di Dio, per non aver osato il male.
64. sciaurati: sciagurati: i1 cui
spirito non nacque mai a vera vita.
69. ricolto : raccolto.
71. alla riva: è l'Acheronte, II
primo dei fiumi infernali, descritto
da Virgilio nel suo poema (cfr. En., VI).
73. qual costume: consuetudine,
ma, qui, è piuttosto lo stato
d'animo che fa apparire (" parer ) gli spiriti così ansiosi
di
attraversare il fiume.
76. fier conte: ti saranno
cognite, rivelate.
80. temendo no l: temendo che il
mio parlare gli sembrasse
inopportuno, mi astenni (" trassi ") dal parlare.
83. un vecchio: è Caronte, pilota
della navicella infernale, come
già nella tradizione virgiliana (cfr. En., VI).
84. prave: malvage.
88. anima viva: Dante é vivo
soprattutto perché ha ancora la
possibilità di salvarsi dalla dannazione. Perciò Caronte lo
esorta
ad allontanarsi (" partiti... ").
92. a piaggia: alla riva; ma
seguendo altro viaggio e approdando
ad altri porti. Cioè con la navicella condotta dall'Angelo
nocchiero,
che trasporta le anime al Purgatorio (cfr. Purg. II, 41).
95. vuolsi: si vuole così, là
dove si può ("puote ") ciò che si vuole.
Con questa formula ancora Virgilio si difenderà dalle
opposizioni
dei demoni (cfr. Inf. V. 23 e, in parte, VII, 11).
97. Quinci: allora, da quel
momento.
99. di fiamme rote: l'accesa
luminosità degli occhi di Caronte fa
quasi apparire bagliori di fiamma nel suo sguardo.
101. cangiar: mutarono colore e
batte rono denti appena (. ratto
che ") udirono le crudeli parole.
103. parenti: i genitori (cfr.
lat. parentes).
108. che Dio non teme: privo del
timor di Dio.
111: s'adagia: cerca di
accomodarsi a proprio agio nella barca
117. per cenni: rispondendo al
cenno di Caronte (cfr. v. 110).
120. anche: ancora, nuovamente, si
raccoglie (" s'auná ").
126. sì che la tema: la divina
giustizia sprona le anime al punto che
il senso di timore si tramuta in desiderio.
127. Quindi: di qui.
129. che 'l suo dir suona: cosa
significano le sue parole.
133. La terra lagrimosa: la terra
del pianto eterno.
Presentato da Luigi Minnaja