4.la guerra: e' la tragica lotta, che
sta per impegnarsi, del corpo, data l'asprezza del
"cammino", e dell'anima che deve affrontare gli
angosciosi sentimenti ("pietate") suscitati dalla
visione dei mali infernali.
6.che ritrarrà: che riferirà la
memoria ("mente") veritiera. E tale doveva essere la
memoria di chi aveva sostenuto tanta "guerra" da
mostrare la propria "nobilitate".
7.O Muse: le Muse sono cristianamente
trasfigurate, tanto che nel Purgatorio Dante le chiamerà
"sante" (cfr. I,8).
12.mi fidi: mi affidi al difficile
passaggio ("alto passo").
13.il parente: il padre
("parente") di Silvio è Enea, al quale fu generato da
Lavinia, figlia del re Latino. L'altro figlio, Ascanio, nacque
dalla troiana Creusa. Enea (cfr. "En.", VI) discese nel
mondo ("secolo") immortale, ancor vivo
("corruttibile") e col proprio corpo
("sensibilmente").
16.Però: tuttavia se Dio
("avversario d'ogni male") gli fu ("i fu")
benevolo ("cortese"), ciò non sembra inconcepibile a
chi sappia comprendere ("ad omo d'intelletto"), se co
nsideri il nobile portato ("effetto") della sua impresa
e chi fosse Enea e le sue rare qualità ("e 'l chi e 'l
quale").
22.la quale: Roma ("la
quale") e l'Impero ("e 'l quale") furono destinati
da dio ad essere il luogo sacro ove ("u'", cfr. lat.
"ubi") avrebbe avuto sede il pontefice ("successor
del maggior Piero"). Possiamo intendere quel
"maggior" nel significato di "sommo", quasi
un titolo d'onore.
26.intese: Enea apprese dal padre
Anchise cose che gli consentirono di vincere, e di porre, così,
le remote basi dell'Impero di Roma, città che., per il suo
prestigio, determinò l'elezione del suo vescovo a capo della
cristianità ("papale ammanto").
28.lo Vas d'elezione: San Paolo è
così chiamto negli "Atti degli Apostoli". Egli narra,
nella seconda "Epistola ai Corinzi" (XII, 2-4) d'esser
salito al terzo cielo, dove udì parole che sonavano conforto
alla fede, unico viatico di salvezza ("ch'è
principio"...ecc.).
34.io m'abbandono: se, quanto al
venire, io vi acconsento senza riflettere.
36.me': meglio, come "Inf."
I,112.
40.oscura costa: è la tenebrosa zona
silvestre ove i poeti ancora si trovano.
45.viltade: è l'esitazione che
ostacola ("ingombra") l'uomo, tanto che lo fa recedere
("rivolve") da una onorevole ("onrata")
impresa, molte volte ("fiate"), come una falsa immagine
fa con una bestia quando s'adombra ("quand'ombra").
49.acciò che tu ti solve: affinché
ti liberi.
51.dolve: dolse.
52.sospesi: si allude alla pena
sofferta dalle anime nel Limbo (cfr. "Inf." IV, 32,
segg.).
53.donna: Beatrice.
55.la stella: in senso generico, per:
una stella, le stelle; come spesso in Dante.
61.l'amico mio: il nome di Dante, qui
taciuto, apparira soltanto nel Paradiso terrestre (cfr.
"Purg." XXX, 55), quando ragioni, che qui non
sussistono, lo richiederanno.
68.ch'ha mestieri: che è necessario
per il suo scampo.
70.I' son...: io, che ti esorto ad
andare, sono Beatrice e vengo dal cielo ("loco") ove
desidero ritornare.
74.di te mi loderò: è
"un'arcana promessa" (Torraca) con la quale Beatrice
esprime la sua riconoscenza a Virgilio.
76.sola per cui: unica creatura per la
quale l'umanità ("l'umana spezie") supera ogni cosa
contenuta ("eccede ogni contento") dal cielo della luna
che è il minore, in quanto più vicino alla terra ("che ha
minor li cerchi sui").
81.non t'è uo': non hai bisogno di
spiegarmi il tuo desiderio.
83.centro: luogo angusto, qual'è
l'Inferno.
89.altrui: agli altri. Cioè bisogna
guardarsi dal fare il male.
90.non son paurose: non fanno paura.
91.sua mercé: per sua grazia.
92.tange: tocca, raggiunge.
94.Donna: Maria, che si duole...spezza
("frange"), con la sua intercessione, il tremendo
("duro") giudizio di Dio. La Vergine è l'immagine
della Misericordia.
97.Lucia: simbolo della Grazia
illuminante.
102.Rachele: figlia di Labano e moglie
di Giacobbe, è simbolo della cùvita contemplativa.
105.de la volgare schiera?: dalla
folla anonima di quanti sono sordi alla vita dello spirito.
108.su la fiumana: la corrente
impetuosa delle passioni, sulla quale neppure il mare può menar
vanto d'essere più pericoloso, con tutte le sue tempeste.
110.lor pro: a realizzare il proprio
bene.
111.fatte: formulate.
112.qua giù: nel Limbo.
113.onesto: onorevole e pieno di
dignità.
117.mi fece: mi rese ancor più
impaziente ("più presto") di venire da te.
118.volse: volle.
122.allette?: alletti, accogli quasi
con compiacimento.
124.tre donne benedette: la Vergine,
Lucia e Beatrice hanno cura ("curan") di te nella corte
celeste.
130.tal mi fec'io: tale mi sforzai di
essere, rispetto alla ("di") debole
("stanca") forza dell'animo mio ("virtude").
132.franca: libera dal timore.
138.nel primo proposto: nel primo
proposito (cfr. v. 38).
140.tu duca: tu guida, "quanto è
nell'andare", tu signore "quanto è alla preminenza e
al comandare", e tu maestro "quanto è al
dimostrare" (Boccaccio).
Presentato da Luigi Minnaja