1. Nel mezzo : che la metà della vita cada nel "
trentacinquesimo
anno " si apprende dalle parole di Dante nel Convivio (IV, XXIII, 9).
Il viaggio oltremondano comincia, pertanto, nel 1300, la sera
del venerdì santo (cfr. Inf. II, 1 e XII, 112).
7. che poco è più
morte: Dante si riferisce alla " seconda morte ",
quella dello spirito; soltanto la dannazione; infatti, è poco più
amara della selva che; quale simbolo della vita peccaminosa, ne
costituisce una dolorosa anticipazione.
17. pianeta : il sole
ere considerato un pianeta e il più adeguato
simbolo della luce di Dio.
20. lago del cor: è
la cavità del cuore nella quale si raccoglie il
sangue.
21. pieta: ansia
angosciosa.
22. E
come quei: e come il naufrago che, con respiro ("lena" )
affannoso raggiunta la riva, si volge al mare (" pelago ") in
tempesta e osserva ( " guata " ) le acque, ancora incredulo di
essere in salvo...
30. sì che 'l piè
fermo: sembra che il poeta voglia simboleggiare,
nell'incedere mal sicuro ed esitante, come di chi sia zoppo,
l'incertezza e lo smarrimento che ancora ottenebrano l'animo suo.
Tale è la interpretazione di Piero di Dante, che, forse, l'udì dal
padre.
36. più volte volto:
più volte fui tentato di tornare indietro.
39. quando l'amor
divino: reminiscenza biblica; il sole si trova in
congiunzione con la costellazione dell'Ariete (" quelle stelle ") in
primavera, come quando Dio creò il mondo (" mosse di prima..."
).
49. Ed una lupa: si e
voluto vedere nelle tre fiere quasi lo
specchio della suddivisione dei peccati nell'Inferno; precisamente,
la lonza corrisponderebbe alla frode, il leone alla violenza, la lupa
all'incontinenza. Ad ogni modo, è chiaro che le fiere
rappresentano peccati, o categorie di essi, da cui l'uomo è afflitto.
63. chi per lungo
silenzio : Virgilio rappresenta la ragione umana
e, quindi, la sua voce appare fioca, sommessa, al peccatore che,
vivendo nel vizio, dalla retta regione si è allontanato. Ma questo
non vuol dire che Virgilio abbia dimostrato di esser "fioco " con
atti o gesti. Senza forzare il valore letterale del verso, può
benissimo intendersi che, nella cornice tra terrena e
oltremondana, offerta dal paesaggio del I canto, l'apparizione di
un essere, che Dante non riesce a distinguere se sia ombra o
persona umana, suggerisce al poeta l'immagine di uno spirito,
quasi di uno spettro che, se dovesse parlare, parlerebbe con voce
simile all'evanescente immagine sua.
65. Miserere :
"Grido pietoso e solitario, pieno ancora
dell'angoscia, passata in quella notte insonne (Momigliano)".
68. parenti:
latinamente, genitore.
72. dei falsi e
bugiardi: Virgilio esprime il proprio rammarico
doloroso non essere vissuto in tempo per ascoltare il Verbo del
Cristo. Il poeta lombardo rappresenta per Dante un simbolo più
alto della sola ragione umana; egli è il vate (" Poeta fu "), cantore
di Enea ("quel giusto figliuol d'Anchise"). Sull'interpretazione
cristiana dell'anima virgiliana sembra indulgere il poeta,
conformemente allo spirito medioevale, che scorgeva nell'autore
dell'Ecloga IV, ad Asinio Pollione, quasi un profeta
della venuta del Cristo.
87. lo bello stilo:
non sembra che debba intendersi in senso
troppo angusto, ma che vada riferito all'alto insegnamento circa la
missione del poeta, per cui Virgilio oltre che " maestro " è "
autore ", cioè colui al quale è dovuta fiducia e obbedienza (cfr.
Conv. IV, VI, 5).
92. poi che lagrimar:
le lacrime del pentimento denunciano che
Dante è ormai disposto a percorrere il lungo " viaggio " fino alla
redenzione dal peccato.
101. infin che 'l
veltro: il veltro è un cane veloce ed agile,
particolarmente adatto alla caccia; ed alla lupa, infatti, darà la
caccia (" caccerà ", v. 109) per ogni città (" villa "). Non sembra
possibile stabilire una precisa identificazione del Veltro (Cristo?,
Arrigo VII?, Benedetto XI?,
Cangrande della Scala?, ecc.). Forse, Dante vuol vaticinare una
restaurazione dell'ordine e dell'autorità civile, per opera di un
imperatore, alieno dalla cupidigia dei beni temporali (" terra "), e
dall'amore per il denaro ( " peltro " ), simboleggiati dalla lupa.
Sue doti saranno " sapienza, amore e virtute " che, per tradizione
aristotelica, sono quelle richieste in un capo elettivo.
105. tra feltro e
feltro: come generico è il significato del Veltro,
così genericamente va intesa, forse, quest'espressione: il
personaggio nascerà di famiglia povera, in quanto il feltro è " una
spezie di panno oltre ad ogni altra vilissima " (Boccaccio).
Questa interpretazione si accorda, a nostro avviso, con la serie di
schietti e modesti eroi che, pur in campo avverso, si batterono per
l'"umile" Italia.
107. Cammilla: figlia
del re dei Volsci; Turno, Eurialo e Niso, figlio
del re dei Rutuli il primo, giovani troiani gli altri, sono eroi
virgiliani.
112. per lo tuo me':
per il tuo meglio; più che: per il tuo bene.
117. la seconda morte
: è la francescana " morte secunda " del
Cantico delle creature, la morte dell'anima, la dannazione, come
si è visto al v. 7.
125. ribellante: non
è, Virgilio, un ribelle in senso stretto. Non si
oppose alla legge di Dio, né la trasgredì, ma non ebbe fede nel
Cristo venturo, come invece fecero i Santi Padri; perciò abita il
Limbo.
132. questo male e
peggio: il presente abbrutimento nel vizio e la
conseguente dannazione.
134. la porta di san
Pietro : la porta del Purgatorio, che consente
l'accesso al Paradiso, meta ultima della salvazione.
Presentato da Luigi Minnaja