2.
le fiche: gesto sconcio che Vanni Fucci, (" il ladro
"), leva
come una bestemmia, alzando le mani chiuse a pugno, e con il
pollice sporgente tra l'indice e il medio.
6. diche : parli.
9. con esse dare un crollo: con le
braccia non poteva effettuare il
minimo movimento, tanto strettamente era avvinto il serpente.
10. stanzi: decidi di incenerirti.
12. il seme tuo avanzi: superi i
tuoi antenati, cioè i ribaldi
fuggiaschi dell'esercito di Catilina, dai quali Pistoia si
credeva
fosse stata fondata.
15. quel che cadde a Tebe: Capaneo
(cfr. c. XIV, 68 e segg.).
16. verbo: parola (cfr. lat.
verbum).
18. l'acerbo: il malvagio.
21. nostra labbia: il nostro
aspetto, quello umano; i centauri, come
s'è visto, erano per metà uomini e per metà cavalli.
22. coppa: nuca; particolarmente
detto di animali.
24. s'intoppa : s'incontra,
urtando.
25. Caco: personaggio mitologico
descritto da Virgilio (cfr. En.
VIII 194 e segg.) e liberamente trasformato da Dante in centauro;
abitava sotto una rupe (" sasso ") del monte Aventino
ove più
volte mostrò la sua violenza (" di sangue... fece laco
"). Non è
punito nello stesso cerchio degli altri centauri (" suoi
fratei ")
perché, oltre ad essere violento, rubò con frode gli armenti di
Ercole e di Gerione, trascinando i buoi per la coda, in modo che
le orme rovesciate guidassero lontano dal luogo ove li aveva
nascosti. Ma fu smascherato da Ercole, che l'uccise con la sua
mazza, dandogli cento colpi mentre, forse, Caco non sentì che i
primi dieci (" non sentì le diece "), ben sufficienti
ad ammazzarlo.
31. biece : bieche.
34. trascorse : corse via.
35. e: ecco che.
38. per che: e per questo richiamo
si interruppe (" si ristette ") il
racconto (" nostra novella ") e rivolgemmo ad essi la
nostra
attenzione.
40. ei seguette: accadde, come
suole accadere talvolta, che uno
dovette (" convenette ") chiamare un altro.
43. Cianfa dove fia rimaso?:
Cianfa dove sarà rimasto? Cianfa
Donati fu guelfo fiorentino di parte Nera.
45. su dal mento al naso: cioè il
dito incrocia la bocca nel gesto di
chi domanda silenzio, per meglio prestare attenzione.
48. il mi consento: me lo
permetto; cioè posso crederlo.
50. e un serpente: ecco che un
serpente con sei piedi...;
naturalmente è Cianfa, così trasformato in serpe, che
aggredisce
Agnolo Brunelleschi (cfr. v. 68) per dar vita ad una nuova
misteriosa trasformazione.
55. li diretani: i piedi
posteriori.
58. Ellera : edera.
61. s'appiccar: si appiccicarono,
si fusero.
63. né l'un : né il serpe (
" l'un " ) né l'uomo (" l'altro ") ormai (
" già
" ) appariva come era prima, come procede innanzi alla
fiamma ("
ardore ") su per la carta ( " lo papiro "), mentre
brucia, un color
bruno che non è ancor nero, come la carta bruciata, mentre il
bianco del
foglio va scomparendo (" more ").
68. Agnel: è Agnolello o Agnolo
Brunelleschi, nobile fiorentino di famiglia
ghibellina, il quale dopo il 1300 passò prima ai Bianchi, indi
ai Neri.
69. né due né uno: Dante coglie
il momento in cui la
trasformazione si va compiendo, e non è ancor compiuta.
73. Fersi: si fecero, divennero
due liste, di quattro che erano; due
del serpe, due dell'uomo.
74. casso : torace.
6. primaio: ogni aspetto di prima
era cancellato (" casso ").
78. sen gio: se ne andava, simile
ad un uomo ed a serpente, senza
esser né l'uno né l'altro.
79. fersa: sferza dei giorni di
canicola.
82. l'epe : i ventri.
83. un serpentello acceso: con gli
occhi fiammeggianti. II
serpentello è Francesco Cavalcanti (cfr. v. 151).
85 e quella parte: è l'ombelico,
parte donde l'uomo, ancor nel seno
materno, trae il suo primo alimento.
89. sbadigliava: l'uomo morsicato
comincia a perder conoscenza
ed ha inizio la trasformazione.
94. Lucano: è il poeta latino
Anneo Lucano, autore del poema
Farsaglia (cfr. c. IV, 90 e n. 86), nel quale narra (cfr. IX, 761
segg.) di Sabello, soldato dell'esercito di Catone, morto di
consunzione per il morso di un serpente e di Nassidio, suo
commilitone (cfr. IX, 789 segg.), gonfiatosi fino a scoppiare per
analoga causa.
97. Ovidio: è il poeta latino
Ovidio Nasone (cfr. c. IV, 90 e n.
86), autore delle Metamorfosi, in cui si legge (cfr. IV, 563
segg.)
di Cadmo, fondatore di Tebe, trasformato in serpente e di Aretusa
(cfr. V, 572 segg.) trasformata in fonte.
103. si rispuosero: si
corrisposero secondo tali regole (" norme ")
per cui il serpente biforcò la coda (" in forca fesse
"), formando
due gambe e il ferito unì i piedi (" l'orme "),
formando una coda.
Le gambe e le cosce si congiunsero al punto che, in breve, la
giuntura non mostrava alcun segno che apparisse (" paresse
"). La
coda del serpente (" fessa ") prendeva (" togliea
") la figura che si
perdeva nell'uomo ( " là ") e la sua pelle si faceva
morbida,
mentre quella dell'uomo si faceva squamosa.( " dura "
).
115. li piè di rietro: i piedi
posteriori del serpente, formando un
unico corpo (" attorti "), diventarono il membro
virile, che l'uomo
tien coperto (" cela "), e l'uomo ( " 'l misero
" ), dal suo membro,
aveva sporti ( " porti " ) due piedi, corrispondenti a
quelli
posteriori del serpente. Mentre il fumo avvolge entrambe le
figure, attribuendo a ciascuna il colore dell'altra, dando peli
al
serpente e rendendo glabro l'uomo, il serpente si levò in piedi
e
l'altro cadde giù, senza torcer gli occhi (" lucerne
") empi, sotto i
quali ciascuno cambiava il volto ancora informe (" muso
").
126. scempie: prive. Il serpente,
infatti, non aveva orecchie.
132. la lumaccia: la lumaca.
133. presta: pronta e adatta.
135. si richiude: si salda,
divenendo una. E il fumo scompare.
137. suffolando : sibilando.
138. sputa: quale estremo segno
della trascorsa animalità.
140. Buoso: è, probabilmente,
Buoso Donati; altri propende per
Buoso degli Abati.
142. la settima zavorra: i dannati
della settima bolgia.
144. la novità: mi sia di scusa
la novità dell'argomento, se la mia
penna un poco (" fior ") si è espressa inadeguatamente
e
confusamente (" abborra " da abborracciare).
146. smagato: smarrito.
147. chiusi: nascosti.
148. Puccio Sciancato: fiorentino,
della famiglia ghibellina dei
Galigai. I "tre compagni" sono, dunque: Agnello, che si
tramuta
con Cianfa (v. 49-78) Puccio, che non subisce trasformazioni e
Buoso, tramutato con Francesco Cavalcanti, come è detto al
v.151.
151. Gaville: paese del Valdarno
superiore, i cui abitanti furono
sanguinosamente perseguitati dai congiunti di Francesco
Cavalcanti, ucciso da ignoti dl quel paese.