3. canzon : cantica.
8. al passo : lentamente, come chi avanza recitando le litanie ("
letane ") in questo mondo.
11. esser travolto ciascun: ciascuno, di questa nuova schiera di
dannati, era volto al contrario (" travolto ") nel punto ove il mento
sovrasta il busto (" casso "), poiché il viso era girato (" tornato ")
dalla parte delle reni ed era necessario che camminasse
all'indietro, dato che a ciascuno era impedito vedere davanti.
16. parlasia : paralisi.
20. di tua lezione: dalla lettura del poema.
22. la nostra imagine: la figura umana così deformata, che le
lacrime bagnavano il posteriore lungo la fenditura (" fesso ") dei
glutei.
25. rocchi: sporgenze rocciose.
27. sciocchi: coloro che hanno compassione dei malvagi.
28. Qui: in questa bolgia, dove i dannati sono consapevoli di aver
voluto usurpare prerogative divine, la pietà consiste nel non aver
pietà.
29. che colui: passo oscuro, di cui sono possibili almeno due
spiegazioni. La prima è che nessuno è più scellerato di colui che
s'impietosisce per gli effetti del giudizio divino. Ma che Virgilio
dia a Dante dello " scellerato " oltre che dello " sciocco " è parso
un po' forte. Si è fatta perciò strada un'altra interpretazione, che
nessuno, cioè, è più scellerato di colui, che pretendendo di
conoscere il futuro, rende passivo (" passion comporta ") il giudizio
divino
31. a cui: Anfiarao, al quale, davanti agli occhi dei Tebani, si
aperse la terra di sotto, per cui quelli gli gridavano: "Dove precipiti
( " rui "), perché abbandoni il combattimento?". Anfiarao aveva
previsto la sua tragica fine e si nascose; ma fu tradito dalla moglie
Erifile e costretto a seguire Polínice nella guerra dei sette contro
Tebe, ove la sua previsione si avverò (cfr. Purg. c. XII, 50 e n.).
40. Tiresia: indovino tebano il quale, avendo separato due serpenti
in amore, fu trasformato in femmina; e gli fu necessario, sette anni
dopo ( " poi " ), battere di nuovo con un bastoncello i due serpenti,
ancora una volta in amore (" avvolti"), prima di riassumere
sembianze (" penne ") maschili (cfr. Ovidio: Metamorfosi III, 324,
segg.).
46. Aronta: é Arunte, aruspice etrusco, il quale oscuramente
predisse la vittoria di Cesare su Pompeo; abitava nei monti di
Luni, antica città etrusca presso la foce della Magra, dove i
Carraresi, che vivono nella pianura sottostante, lavorano la
campagna con la roncola (donde il verbo " ronca "). Arunte "
s'atterga al ventre " di Tiresia, cioè segue l'altro che, come s'è
detto, cammina all'indietro ed ha il ventre al posto delle spalle
(terga).
55. Manto: figlia di Tiresia; fuggita da Tebe, vagò per molte terre
in cerca di rifugio, finché prese dimora nel luogo dove poi fu
costruita Mantova, città che da lei prese il nome e che diede i
natali a Virgilio.
59. e venne serva: quando Tebe, città sacra a Bacco, cadde in
potere di Creonte, dopo la morte di Eteocle e Polinice.
61. un laco: il lago di Garda o Benaco.
62. Lamagna : Alemagna, Germania.
63. Tiralli: castello presso Merano, sede dei conti del Tirolo.
65. tra Garda: il territorio compreso tra Garda, Valcamonica e le
Alpi, (chiamate al tempo di Dante Alpes Apenninae), è bagnato da
mille e più corsi d'acqua che confluiscono nel detto lago; e, nel
mezzo, vi è il punto d'incrocio, che segna il confine delle diocesi e
che è sotto comune giurisdizione dei vescovi dl Trento, Brescia e
Verona, i quali potrebbero tutti impartire la benedizione (" segnar
") ammesso che volessero recarvisi.
70. Peschiera : è la bella e forte rocca (" arnese ") capace di
fronteggiare Bresciani e Bergamaschi. Qui confluiscono le acque
che non possono essere contenute dal Garda e l'emissario che se
ne forma, come l'acqua comincia (" mette co ") a scorrere, prende
il nome di Mincio, fino a Governolo (" Governol "), dove si getta
nel Po.
79. lama : una depressione.
81. grama : malsana.
82. la vergine cruda: la fiera e selvaggia fanciulla è Manto.
87. vano: vuoto perché senz'anima.
91. Fer: fecero, fondarono.
93. sanz'altra sorte: senza interrogare gli oracoli.
94. più spesse: più numerose.
95. prima che la mattia: prima che la stoltezza del guelfo conte
Alberto Casalodi fosse ingannata dal ghibellino Pinamonte de'
Bonacolsi il quale, nel 1272, si impadronì della città.
97. t'assenno: ti avverto, ti ammonisco.
99. la verità: nessuna menzogna prenda il posto (" frodi ") della
verità.
105. rifiede: ferisce di nuovo, torna a mirare.
106. Quel: é Euripilo, l'indovino che al tempo della guerra di
Troia, quando la Grecia si trovò ad essere deserta degli uomini
partiti all'assedio, sì che appena vi rimasero i bambini nella culla,
insieme con Calcante scelse il momento ( " 'l punto " ) per salpare
(" tagliar la prima fune ") dal porto di Aulide.
113. tragedìa : l'Eneide (cfr. c. II, 114 e segg.). Tragedia è per
Dante un componimento d'argomento e di stile elevati.
115. ne' fianchi...: è cosi scarno nei fianchi.
116. Michele Scotto: scozzese di nascita, fu astrologo di Federico
II e tradusse in latino alcune opere di Aristotele.
118. Guido Bonatti: forlivese, fu astrologo di Guido da
Montefeltro; Asdente è maestro Benvenuto di Parma, ciabattino
dedicatosi alla scienza della divinazione. Salimbene afferma che fu
chiamato Asdente (= senza denti) per scherno, in quanto i denti
grossi e irregolari quasi gli impedivano di parlare.
126. Caino e le spine: secondo un'antica credenza popolare si
scorgerebbe Caino con un fascio di spine (cfr. Par. II, 51) nella
luna; questa tocca il mare sotto Siviglia (" Sobilia ") e si trova ora
al confine tra i due emisferi, cioè tramonta. Poiché la notte
precedente ci fu plenilunio (" tonda ") si calcola che siano le sei
del mattino.
128. non ti nocque: ti giovò (litote).
130. introcque: intanto (cfr. latino inter hoc).

Presentato da Luigi Minnaja